LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

sabato 25 agosto 2012

50 - MADRE ELISA BALDO


                                                    IL FUOCO CHE COSTRUISCE

Conosco un’anima che è stata posseduta da un fuoco che purifica, trasforma e costruisce.
Rimasta vedova giovane si è attenuta a questo programma: “Per riuscire nella santa impresa attingerà alla verace fonte che è il divin Cuore. Le parole senza questo fuoco divino non dicono nulla, nulla possono, a nulla mai riescono. Sono bronzo che squilla, dice S. Paolo. Dica tutti i giorni a Gesù Cristo, specie dopo la SS. Comunione: “Giacchè voi siete venuto sulla terra a portare il fuoco della vostra carità, rivestite di esso questo povero mio cuore, rendetelo strumento acconcio all’opera santa che mi avete confidato nelle mani. Fate di me, come faceste con una Santa Caterina da Siena,come una S. Teresa, come s. Angela ecc, che operarono portenti di zelo nella nostra Chiesa, appunto perché voi le avete rivestite del vostro divin fuoco”

A Gavardo ha dato inizio a Casa San Giuseppe, un’opera di assistenza per malate e orfane, “tra le tribolazioni del mondo e la consolazione di Dio”, percorrendo un cammino spirituale in salita, ma rafforzata dalle parole di S. Vincenzo de’ Paoli: “una Congregazione, istituzione o persona che non patisce e a cui tutto il mondo applaudisce, è vicina alla caduta” .
Questa persona è la Signora Elisa Baldo, dotata di grande cuore, di grandi virtù, di grande abilità educativa e di grandi capacità organizzative.
Il Signore l’ha posta sulla mia via perché potesse conoscere la sua vocazione e potesse nascere una nuova istituzione di vita consacrata al servizio delle figlie e dei figli di Dio.

Il 15 marzo 1911

Ricordo bene quel giorno. Erano radunate sul Ronco, nella casa in alto dell’orto dell’Istituto Artigianelli, cinque cooperatrici dell’Istituto e quattro provenienti da Casa San Giuseppe di Gavardo.
Provenivano da due esperienze diverse: le prime erano ausiliarie in cucina e guardaroba agli Artigianelli ed erano guidate idealmente da mamma Filippa Freggia.
Le seconde avevano collaborato con la Signora Elisa Baldo nell’educazione delle giovani e nel servizio agli ammalati.Si erano recate giorni prima in pellegrinaggio alla Madonna di Paitone, e poi avevano fatto col Padre Galenti tre giorni di Santi Esercizi.

All’alba del 15 marzo, mentre fuori cadevano candidi fiocchi di neve, davanti all’altare della Madonna di Lourdes, nella Chiesa dell’Istituto, a porte chiuse, senza esteriorità, con la presenza dei soli Padri dell’Istituto, dopo la Santa Messa, ho ricevuto la loro oblazione e ho imposto a ciascuna il Crocifisso, facendo ripetere le parole di San Paolo, come compendio della vita religiosa::”Christo confixa sum Cruci- Mihi vivere Christus est”.

Il nucleo delle Umili Serve del Signore

Il fuoco dell’amore di Dio aveva dato origine a una nuova Istituzione di vita religiosa.
Il grande cuore, di quella che d’ora in poi sarà Madre Elisa Baldo era esultante, anche se conscia delle difficoltà ad amalgamare i due gruppi. Ma era confortata dal fatto che vedeva le sue figlie “tutte del Signore, pronte a servire il prossimo, contente che Iddio mantenesse il loro sacrificio noto a Lui solo, come era giusto, perché non lavoravano che per amore”.
Anch’io ero esultante, vedendo le meraviglie che il Signore aveva compiuto in quell’anima, bruciando in lei, con il fuoco dell’ amore, le vanità di questo mondo, temprandola con prove severe e facendola guida sicura sulla via della santità di un pugno di anime generose. Vedo che il Signore mantiene le nostre due Congregazioni nell’umiltà dei piccoli numeri, delle piccole realizzazioni, del servizio ai piccoli, della gratitudine degli umili. Ma questo ci permette di cantare con più verità il Magnificat, di esultare cioè nell’Onnipotente che fa grandi cose nei piccoli ed esalta gli umili. “Signore, mantienici sempre umili”!

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